di Luca Santagà
Ovvero una nuova esperienza sensoriale. Andare in mountain bike, si ma…di notte.
Qualcuno potrebbe pensare che siamo un pò matti…e forse avrebbe ragione, anche perchè non si tratta di fare un pò tardi e rientrare quando oramai è buio. No, qui si tratta di incontrarsi con il solito gruppo di “irriducibili”, raggiungere il nostro punto di partenza con le ultime luci del giorno e poi via…in sella!
Sarebbe tratto in inganno però, chi pensasse che sia sufficiente montare sulla bici una buona lampada per vivere pressappoco le stesse emozioni che la mountain bike ci regala durante le escursioni diurne.
La verità è che si tratta di un’ esperienza diametralmente opposta: si sostituisce la maestosità e la vastità dei panorami, che siamo soliti ammirare durante il giorno, con il mistero del buio fitto che ci avvolge.
La percezione della natura che ci circonda in questo caso è se possibile, amplificata; ci si sente piccoli e vulnerabili ma allo stesso tempo, i sensi si acuiscono, la capacità di concentrazione aumenta…è come essere i protagonisti di un videogioco, il nostro mondo racchiuso nel potente fascio delle lampade a led davanti a noi.
Le luci ingigantiscono le ombre, disegnando figure spettrali, mentre percorriamo paesaggi cosi’ argentei che sembrano lunari, il silenzio è rotto solo dal suono costante degli animali notturni e dal nostro respiro regolare, leggermente accentuato dallo sforzo fisico.
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In situazioni come questa, il fattore umano è importantissimo: se nelle “normali” escursioni è piacevole oltre che sicuro essere in compagnia di amici, la notte i rischi inevitabilmente sono maggiori e la modalità di guida di tutti deve adattarsi praticamente all’unisono e con rapidità ai vari cambiamenti del percorso. E’ necessaria una buona dose di esperienza ma soprattutto autocontrollo: eccedere con la velocità, soprattutto su terreni accidentati, può essere veramente pericoloso.
Il gruppo quindi è fondamentale e non c’è niente che cementi di piu’ un amicizia che condividere una situazione impegnativa; al termine delle nostre escursioni notturne, la sensazione di avere vissuto qualcosa di straordinario è palpabile.
Come del resto è inevitabile concludere serate come queste tutti intorno ad un tavolo, in qualche pizzeria aperta fino a tardi, d’ estate godendosi il fresco ed una birretta sotto al cielo stellato e d’inverno scaldandoci magari davanti al camino.
Ammetto che tutto questo è un tantino estremo, ma come in tutte le cose c’è una via di mezzo: non ci sono solo percorsi impegnativi, si puo’ assaporare il piacere di andare in mountain bike di sera o di notte, magari su una pista ciclabile o approfittare del traffico scarso e pecorrere le vie deserte delle nostre città, Roma ad esempio ha una ciclabile molto bella, che la taglia praticamente a metà. Vi sembra riduttivo? Vi assicuro che non lo è: tra andata e ritorno sono 63 km, senza contare le innumerevoli deviazioni che si possono fare per ammirare piazze e monumenti, una volta tanto senza l’ assillo delle auto, il vero spauracchio per chi va in bicicletta.
In sostanza, che sia in città o nei boschi, in montagna come al mare, il fascino e il divertimento di una serata cosi’ “fuori dagli schemi”è innegabile.
Contrindicazioni? Crea dipendenza, una volta provato non si riesce piu’ a smettere!!!