Una nuova rubrica per GenovaZenanews 

di Susanna Grenzing 

Da oggi una nuova rubrica per i lettori di GenovaZenaNews.Pubblichiamo i racconti del grande maestro Odo Tinteri. 

Sono racconti che parlano della Genova dei Caruggi, sono veri come le mattonelle dei nostri vicoli. 

Si può assaporare la crudeltà ed essenza di queste anime che amava così tanto anche il nostro Faber.

Odo Tinteri non solo dipinge con il pennello ma lo fa anche con la penna.

Ogni racconto è accompagnato da una foto di un capolavoro dipinto sempre dal maestro.
Ecco il primo.
“Chi legge conosce tante vite e meglio la propria-INCONTRI nei CARRUGI

Incontro

Hai una sigaretta?

-mi dispiace, non fumo –

hai un euro?-

mi dispiace, no! … a che le serve?

-Mi serve per mille cose. 

Prima, perché vorrei scappare da Genova per andare dove non c’e nessuno, perche fa tante domande, Secondo, perché mi compro le bolle blu, mi infilo dentro e mi faccio trascinare dal vento, come le bolle di sapone. –

Quindi farebbe poca strada –

La strada non si misura in miglia, ..si misura con la fantasia.

Poi,.. adesso ho bisogno di pisciare e se non prendo almeno il caffè, non mi aprono la toilette; ma poi, perché mi fai tante domande, se l’euro non me lo dai?.

Scusa, ma tu che mestiere fai?-

.Avrei potuto anche dire,..rappresentante di biancheria intima per signora

-la risposta fu:- Ladro di sogni- Allora mi rubi il mestiere! ..

ma tu non sei il tipo che ruba,…

io sono figlio di puttana, tu non sai rubare.

I sogni, ..bello!… ladro di sogni?..ma sai, che per dare questa risposta, tu devi essere più fottuto di me, anche se hai la camicia comprata da Berti –

Si sofferma, si fa una lunga risata, poi mettendosi in piedi, di fronte a me. Chiede –

Conosci la musica?- rispondo- no. –

per niente?..ma i concerti li vedi..ci vai?.-

Io sono un grande direttore d’orchestra seguimi, ..guarda il mio volto e le mani, .. non i piedi, …

i piedi e le mie gambe sono ormai stronze, non obbediscono più neanche quando piango.

Per stare al gioco dico.- che dirige?.

Ma tu allora non capisci un belino,… questo è quel ruffiano di Verdi nella Traviata,

atto terzo,… con parole di merda e musica di seconda mano,… rubata.- 

Confessai che non ero in grado di seguire.

Insiste .-che lavoro hai fatto, quando hai lavorato?,…

lo vedo che le mani non sono da ladro di sogni,… ma lo sai che non capisco che lavoro fai, … Sicuramente di testa.. ma anche di fisico,.. sei ben messo … belin che muscoli! … 

ti piace il circo?.. 

Le trapeziste erano la mia passione e per colpa loro, che sono sulla strada,.. storia lunga,..ora le donne, non so più come sono fatte-

Si siede accanto e con tono da confessione ricomincia.

Tu, di soldi ne hai?.non mi dire di no,..goditeli,..spendili, perché se un giorno ti rendi conto che non hai una moneta in tasca e non sai dove prenderla,… è delirio 

Da mangiare lo trovi e anche dove pisciare,.. ma non sei libero per un belin … –

Mi fai vedere che libro hai in mano, c’è scritto qualcosa su di me?. 

Io sono uno di quelli di cui tutti scrivono senza comprendere niente.

Io sono un uomo.

Li, in quel libro, parlano degli uomini? 

Rispondo svogliatamente- certamente.

Potevo anche pensare fosse sbronzo ed allora mi disse.

Non sono sbronzo..sai, io non bevo, .. ti posso sembrare ubriaco, ma sono i pensieri che mi ubriacano, io, devo avere dei pensieri altamente alcolici.

Sta un attimo in silenzio guardando verso il largo del porto, poi si infila una mano in tasca e tira fuori un foglietto stropicciato, lo apre, per leggere qualcosa. 

Mi aspettavo che leggesse a voce alta,…

Lo fa mentalmente, piega il foglietto e lo rimette in tasca. Mi guarda sorridendo e dice.-

Ogni tanto ho bisogno di qualche pillola e li, è la mia valigia di medicinali … sono le mie cure-.

Noto che i suoi abiti sono puliti ed in ordine. 

Guardo le mani pulite con le unghia tagliate.

Noto pure che con se non aveva borse ne altro. 

Mi stringe un braccio e mi invita a guardare verso il Bigo-

Vedi quelle braccia da mostro,

Renzo Piano è un grande puttaniere..riesce a metterla in quel posto a tutti, ..giusto, lui si che è ladro come te … ladro di sogni..

che bel mestiere..ma a te rende come al Renzin? …

Io vengo qui per imbrogliare i miei occhi con quei cosi dannati,.. ne guardi uno e ne vedi altri..

è un mostro che spunta dall’acqua per issare, ogni tanto, una scatola piena di gente …

ma io non ci sono mai andato, chissà che cazzo si vede.

Si ferma di scatto e cerca nelle tasche della giacca e poi tira fuori un foglietto arrotolato come una sigaretta, lo apre con cura legge, poi sbotta.-.

Si..si.. se incontri qualcuno sulla tua strada..sii gentile-

Continua a leggere in silenzio e come se non avesse nessuno accanto, ripone il foglio,

si rivolge a me –

Altrimenti è meglio procedere ….

.Vedi amico, tutti gli uomini sono soli …

Siamo tutti soli.

ma tu, che sei un ladro di sogni per mestiere, devi essere ancora più solo di me,.

.almeno io ho i miei fantasmi da seguire.

Non faccio più i giochi dei numeri che mi stavano facendo impazzire. 

La matematica è un veleno per la mente, mentre la musica, ..uccide anch’essa, ma lentamente. 

Mentre parlava mi chiesi quanti anni potesse avere. 50,60,70,80….non ne avevo idea.

Mi dispiaceva doverlo lasciare ma allo stesso tempo avevo voglia di scappare,,..non so perché.. Sembrava che i bracci del bigo stessero per cadermi addosso. 

Mi alzai e porsi la mano per salutare.

Si alzò anche lui e stingendomi la mano … disse..-

Non è facile trovare chi mi ascolta,… grazie..

il ladro di sogni non è male … sarà un fottuto … ma non è male.”

Odo Tinteri 

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